sabato 13 agosto 2011

Ontopsicologia e Zooantropologia

Durante la Summer University of Ontopsychology 2010, si è svolta una Tavola Rotonda a cui ha partecipato, oltre al prof. Antonio Meneghetti, fondatore dell’Ontopsicologia, il prof. Roberto Marchesini, studioso di scienze biologiche e di epistemologia, fondatore della zooantropologia, una disciplina che studia le relazioni uomo-animale. Questo studioso Si occupa di scienze comportamentali applicate, dirige la Scuola di Interazione Uomo-Animale ed è autore di diversi testi, tra cui Post-Human e Intelligenze plurime.

Iniziando il suo intervento, Marchesini ha precisato: “Abbiamo bisogno di conoscere gli altri esseri viventi e di integrare la loro sapienza, farla nostra, tradurla sia sotto il profilo della costruzione identitaria, sia sotto il profilo della comprensione delle nuove potenzialità tecnologiche. Il mondo della comunicazione chimica rappresenta una di queste grandi barriere.”

Il testo integrale della conferenza è consultabile sul sito della Scuola di Interazione Uomo-Animale ed è contenuto anche nel libro “Fisicità e ontologia. Il rapporto critico tra fisica nucleare e Ontopsicologia”, di recente pubblicazione.

venerdì 22 aprile 2011

Significato etimologico del termine setta

Termine che nel tempo ha conosciuto nell'uso comune numerose trasformazioni e che oggi viene per lo più utilizzato in senso spregiativo, etimologicamente il vocabolo “setta” rimanda alla neutra definizione di un movimento di pensiero che si tipizza per elementi identitari differenti rispetto alla “scuola” dal quale è germinato: se l'imprintg era di natura religiosa, il termine identificava allora gruppi minoritari che contestavano l'autorità dottrinale della Chiesa d'origine (e così infatti, proprio come una setta, a suo tempo è stata bollata la Chiesa valdostana da parte della Chiesa cattolica e, nel mondo dell'Islam, la minoranza sciita da parte della maggioranza sunnita).

giovedì 3 marzo 2011

FOIL a Berlino per i giovani

L'attenzione dell'Ontopsicologia verso i giovani si esplica attraverso gli innumerevoli eventi organizzati in molti paesi. Per saperne di più riguardo il seminario di Berlino, cliccare il seguente link Berlino Giovani.

giovedì 16 settembre 2010

Le intime connessioni all’interno dell’unità di azione “uomo”: l’ “effetto farfalla” in chiave ontopsicologica

È uno dei principi-chiave all’interno della psicologia del Leader in Ontopsicologia,
ma è forse uno di quei concetti ancora poco compresi e “comprensibili”…stiamo
parlando di cosa significhi nella realtà pratica di tutti i giorni essere una unità di
azione. Antonio Meneghetti afferma che “l’errore costante che fa il costruttore di
vita è quello di non capire che il modo in cui muove il denaro e i rapporti politici
è la stessa cosa del modo in cui fa l’amore, parla, si veste, arreda la sua casa. Al
contrario, egli ritiene che il piccolo angolo ancestrale, occulto o estremamente
meschino, della sua ultima privacy non abbia connessione con l’alimentazione
delle grandi manifestazioni. Invece sta proprio lì il punto lievito o disgregante del
soggetto.”

Qualche tempo fa andava molto di moda parlare di un certo “effetto farfalla” che
può essere così riassunto: “si dice che il minimo battito d’ali di una farfalla sia in
grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo”. Pensiamola rapportata
al mondo interiore, piuttosto che al mondo in senso geografico, e il gioco è fatto.
L’unica cosa che non si capisce è perché questa frase sia considerata uno degli
assunti della teoria del caos…. caos e imprevedibilità sono l’effetto che vede chi non
possiede la chiave di lettura di lettura del reale, interiore prima e quindi esteriore.
Acquisire il metodo che permette di evidenziare le connessioni esistenti all’interno
del “mondo” consente una visione sorprendentemente semplice e, soprattutto,
ordinata delle cose. È così che diviene ovvio come un modo intimo e privato del
soggetto possa ripercuotersi, anche in maniera prepotente, nel suo spazio di azione
sociale. Continua ancora Meneghetti: “Il soggetto si crede un discontinuo e invece
l’unità di azione è sempre continua. L’operatore storico è tanto più efficiente per
quanto sa regolare l’economia dei rapporti del proprio personale microcosmo”.

martedì 6 luglio 2010

II Seminario Internazionale di Psicosomatica secondo l’ottica ontopsicologica (Assisi)

Nel mese di giugno 1998, ad Assisi si svolge il II Seminario Internazionale di Psicosomatica secondo l’ottica ontopsicologica: “I correlati neurofisiologici dell’attività psichica”.
Durante il Seminario, al quale prendono parte oltre centocinquanta accreditati medici, psicologi e fisici dadiversi Paesi (Brasile, Portogallo, Francia, Russia ed altri Stati dell’ex-URSS), come ad esempio la Prof.ssa Nadezhda Tvorogova (Decano della sezione Pedagogica e Psicologica dell’Università Secenov di Mosca), il Prof. Maurizio Salvini (medico chirurgo, omeopata, nonché ex-docente dell’Università di Bologna ed esperto in Fisica, Biofisica ed Alte energie), il Prof. João Xikota (Master in Neuroscienze, medico pediatra e ricercatore all’Università Federale di Santa Caterina in Brasile), accanto alla metodologia teorica, il Prof. Meneghetti affronta in vivo circa venti casi clinici. Il testo base di riferimento per una panoramica su questo argomento è “La psicosomatica nell’ottica ontopsicologica”.

venerdì 4 giugno 2010

Le cause predispositive della nevrosi e della psicosi

All’interno della psicologia dinamica, molti autori sostengono che la qualità della relazione che si viene a creare, nei primi anni di vita, tra la figura materna e il bambino ha un ruolo fondamentale nello sviluppo più o meno sano della personalità dell’individuo, al punto tale che essa può essere considerata la causa di successivi disturbi nevrotici o psicotici. Ognuno di questi autori, poi, interpreta questa influenza del rapporto madre-bambino secondo una propria chiave di lettura. L’anno scorso, al riguardo, in un congresso di ontopsicologia, ho scoperto che anche questo pensiero offre una propria chiave di lettura. Essa ritiene che le cause che predispongono alla nevrosi o alla psicosi siano due: il fatto che il bambino abbia, per nascita, una quantità di bisogni superiore al normale, e quindi una maggiore sensibilità, e il fatto che questo bambino più sensibile e più intelligente del normale venga allevato - dalla persona che svolge le funzioni materne - come oggetto di compensazione delle proprie frustrazioni affettive. Quindi, secondo la scienza ontopsicologica, lo sviluppo successivo di qualsiasi sintomo nevrotico o psicotico è costituito da queste situazioni. Il fatto, poi, che si sviluppi una nevrosi ovvero una psicosi e, le conseguenti modalità di queste dipendono da altre cause predispositive (anche queste descritte con precisione dall’ontopsicologia) che si aggiungono alle precedenti.

giovedì 29 aprile 2010

La psicoanalisi

La Psicoanalisi è il primo tentativo di indagare il profondo dell’uomo senza fare alcun riferimento a una realtà in qualche modo trascendente, perciò ha tutti i meriti in questo pionierismo.
Dopo la Psicoanalisi molti altri approcci sono nati, integrandone alcune volte anche le carenze, proponendo nuovi sviluppi o ottiche di indagine che fornissero risposte più soddisfacenti ai problemi che ancora restavano e restano aperti.
In questo percorso si colloca anche l’Ontopsicologia che, attraverso il suo fondatore, Antonio Meneghetti, ha messo ha punto un preciso codice di lettura della fenomenologia psicologica umana: dal sogno al sintomo di qualunque tipo, dalla fantasia all’arte e alla creatività, dall’individuo al sociale, l’intero dell’agire umano, cosciente ma soprattutto inconscio, è perfettamente leggibile e comprensibile nella sua causalità ed effettualità. Meneghetti ha delineato l’epistemicità specifica della psicologia, che solo a condizione di essere fondata in maniera certa e di avere una sua epistemologia e metodologia può definirsi scienza.
La validità dell’impostazione di analisi e di metodologia d’intervento dell’Ontopsicologia è confermata dalla rapida sparizione del sintomo quando c’è il concreto e reale permesso di agire da parte del paziente.